INFORMAZIONI SULLE LENTI A CONTATTO
Le lenti per i bambini con
meno di sette anni
Per molti anni, in alcuni paesi (tra cui l'Italia) si è affermato che le lenti a contatto non sono adatte ai bambini. Quest'idea nasceva dal fatto che le lenti a contatto erano rigide e molto piccole e richiedevano pertanto un maggior periodo di adattamento. Grazie all'avvento di lenti a contatto sempre più biocompatibili si sono ampliate notevolmente le possibilità di utilizzare le lenti a contatto nella prima e nella seconda infanzia in funzione delle necessità, dell'età e del tipo di ambiente familiare. Nella prima infanzia (0-3 anni) l'utilizzo delle lenti prevede necessariamente l'inserimento e la collaborazione dei genitori. Le lenti per i bambini con più di sette anni Dopo i 7 anni d'età i parametri contattologici sono sovrapponibili a quelli degli adulti, a questa età il bambino è autonomo nella applicazione e nella rimozione delle lenti. Le lenti a contatto per gli adolescenti Guardarsi allo specchio e vedervi un'immagine che si riconosce come propria è un momento importantissimo per la crescita dei teen-ager. Le lenti a contatto, grazie alla facilità del loro uso e alla loro economicità garantiscono un look semplice e naturale. La presbiopia: il difetto del terzo millennio La presbiopia, un problema visivo che caratterizzerà il terzo millennio, è causata dalla riduzione fisiologica della capacità accomodativa del cristallino che si caratterizza nell'incapacità di mettere a fuoco oggetti a distanza ravvicinata. La presbiopia si manifesta ad età diverse al variare della latitudine: più si è vicini all'equatore prima si presenta. Le così dette "lenti da vicino" diventano necessarie a 40 anni in Grecia e in Medio Oriente, a 42/43 anni in Italia, a 48 anni in Svezia. Le LAC multifocali sono disponibili sia rigide/gas-permeabili che morbide. Le lenti di questo tipo sono dette a "visone alternata" se presentano due zone distinte una per la visione da lontano e l'altra per quella da vicino e vengono utilizzate dal portatore alternativamente secondo le necessità visive; a "visione simultanea" se permettono di focalizzare in modo simultaneo sia le immagini lontane, che quelle vicine: sarà poi l'utilizzatore a scegliere a quali prestare attenzione. |
Ieri
Le lenti a contatto, un'idea di Leonardo In un suo schizzo del 1508, Leonardo disegna un uomo con la faccia immersa nell'acqua contenuta in un fiasco tagliato a metà. Questo schizzo ha in sé l'idea delle LAC: il fiasco funziona da lente mentre l'acqua è come il film lacrimale sotto di essa. Nel 1637, Cartesio persegue l'idea di Leonardo: applica un tubo pieno d'acqua a contatto della cornea e all'altro lato pone un vetro concavo della stessa forma della cornea. Eugene Fick, nel 1888, descriveva - nel trattato "A Contact Spectacle", un occhiale a contatto, - la prima lente a contatto a potere correttivo. Nello stesso anno, Panas presentava uno studio su una lente messa a punto da Kalt. Le lenti di Fick e Kalt erano di tipo sclerale (ricoprivano, cioè, sia la superficie corneale che quella della sclera); essi tentarono anche di applicare delle lenti di tipo corneale ma con scarsi risultati, a causa del peso del vetro. Con l'introduzione delle materie plastiche, Kevin Tuohy, nel 1947, realizzò delle lenti simili all'attuale, riducendone il peso fino al 50%. Alla fine degli anni 50, Otto Wichterle e Lim, due ricercatori di Praga, lavorando sulle applicazioni biologiche dei materiali hidrogel, misero a punto delle lenti a contatto morbide flessibili e permeabili all'ossigeno. Nel 1973, grazie ai nuovi materiali gas permeabili fu possibile costruire LAC rigide più penetrabili all'ossigeno delle precedenti. Oggi Vicini alla perfezione Oggi le LAC hanno una grande diffusione e un alto livello tecnologico. Si adattano ad ogni esigenza correttiva e sono confortevoli, ma, soprattutto, migliorano la qualità della vista, aumentano la profondità di campo e la visione periferica senza modificare la luminosità dello sguardo e l'espressività del viso. Le LAC, oggi, significano libertà, efficienza e dinamismo. Tutti, ad ogni età e con qualunque difetto visivo, possono indossare lenti a contatto. Aspetto naturale, sguardo luminoso, libertà di movimento, visione a tutto campo: le lenti a contatto sono una grande conquista del ventesimo secolo! Domani Con lo sguardo al futuro Lenti per ogni uso, capaci di migliorare la vista e soddisfare le esigenze più disparate. Lenti capaci di offrire nuovi orizzonti all'uomo del futuro. Lenti a contatto, quelle che le aziende associate Assottica si impegnano a produrre, sempre più semplici da usare ma sofisticate nella tecnologia costruttiva e nella capacità di rispondere al meglio ai diversi bisogni delle persone! |
Le lenti
morbide
La maggior parte delle lenti morbide sono prodotte con materiali idrogel. Gli idrogel sono dei polimeri plastici che presentano un'elevata affinità all'acqua che assorbono in grande quantità (dal 28 all'80% in peso di contenuto d'acqua). Per questa ragione vengono anche definiti idrofili. L'HEMA fu il primo idrogel ad essere utilizzato per la costruzione delle lenti ed è tuttora il più diffuso. Sistemi costruttivi Centrifugazione I componenti della miscela polimerica vengono iniettati in uno stampo rotante. Il materiale, sottoposto alla forza centrifuga, si adagia sulle pareti sferiche dello stampo determinando la curvatura della superficie anteriore della lente mentre la velocità di rotazione ne determina il raggio di curvatura posteriore. Al termine del processo di centrifugazione la lente viene sottoposta alla fase di polimerizzazione e poi a quella d'idratazione. Questo sistema consente di eseguire lenti a basso spessore. Tornitura Il materiale di partenza è costituto da cilindretti di materiale polimerizzato, chiamati bottoni. Il bottone viene collegato al mandrino del tornio in modo che la punta possa lavorare entrambe le superfici. Il semilavorato viene poi sottoposto alla lucidatura per eliminare tutte le tracce della tornitura. Terminata la lavorazione la lente viene lentamente idratata. Stampaggio Con questo procedimento è necessario innanzi tutto produrre stampi, generalmente in plastica, aventi parametri diversi. Nella fase successiva il monomero liquido viene iniettato nella parte concava dello stampo. sul quale viene poi adagiata la parte convessa. Terminata la fase di polimerizzazione in alcune linee di produzione le lenti vengono sottoposte alla fase di idratazione mentre in altre il prodotto finale dello stampaggio è già idratato. Le lenti rigide/gaspermeabili Le lenti rigide sono realizzate con materiale plastico idrofobo: il pMMA. Questo materiale ha ottime caratteristiche chimico-fisiche ma attualmente gode di poca attenzione nell'ambito contattologico a causa della sua scarsa permeabilità all'ossigeno. Oggi infatti la chimica organica ha messo a disposizione del mercato molti materiali simili al pMMA ma caratterizzati da elevata permeabilità all'ossigeno. Sistemi costruttivi Stampaggio Una lamina di materiale rigido viene pressata a caldo fra due superfici opportunamente levigate e con curvature predeterminate. Con tale sistema è possibile oggi produrre lenti già lucidate e a geometria stabilita, solitamente sfereollittica. Tornitura La tornitura è oggi il sistema di produzione maggiormente utilizzato sia dalle grandi che dalle piccole aziende. I torni a controllo computerizzato, di ultima generazione, garantiscono lavorazioni molto precise, la produzione di geometrie ad asfericità variabile e lucidatura della superficie già in fase di lavorazione. |
Emmetropia
Condizione per la quale raggi paralleli di luce provenienti da un oggetto lontano vengono messi a fuoco nitidamente sulla retina (la retina è quella parte dell'occhio dove si percepiscono le immagini che poi sono trasmesse al cervello attraverso il nervo ottico). Un occhio non emmetrope è detto ametrope. L'ametropia viene suddivisa in ametropia sferica di cui fanno parte miopia e ipermetropia e ametropia astigmatica. Miopia Condizione per la quale l'immagine nitida di un oggetto distante si forma davanti alla retina. Questo determina una cattiva visione da lontano e un'area ristretta di visione nitida per vicino. Astigmatismo La maggior parte degli occhi umani presenta un lieve astigmatismo dovuto principalmente alla non perfetta forma sferica della cornea o alla presenza di un astigmatismo interno, generalmente del cristallino. In un individuo astigmatico l'immagine retinica, di un oggetto puntiforme, assume la forma di un cerchio di una linea o di un'ellisse. Ipermetropia Condizione per la quale il raggio di luce proveniente dall'infinito viene intercettato dalla retina prima che vada a fuoco in un punto situato oltre la retina. Persone giovani, e con una modesta ipermetropia, possono vedere nitidamente spostando l'immagine sulla retina, esercitando parte della loro accomodazione. Presbiopia A differenza delle condizioni sopra descritte la presbiopia non è un ametropia ma una condizione fisiologica che comporta una graduale perdita di elasticità del cristallino, limitando la capacità dei nostri occhi di mettere a fuoco gli oggetti e le immagini vicini. Il declino della capacità accomodativa inizia in gioventù e continua sino all'età di 60 anni circa. |
Lenti Sferiche
Correggono miopia e ipermetropia. Lenti Toriche Correggono l'astigmatismo. Poiché le lenti toriche, per permettere una buona visione, devono necessariamente assumere una posizione stabile nell'occhio, richiedono geometrie di costruzione sofisticate e complesse. Lenti Multifocali Correggono la presbiopia. Presentano una zona per la visione da lontano e una per quella da vicino. Possono essere a visione alternante o simultanea. Nel primo caso, la geometria della lente presenta due zone distinte: una zona deputata per la visione da lontano e l'altra per quella da vicino - una geometria che ricorda quella delle ben più note lenti bifocali per occhiali. La correzione visiva simultanea è formata da anelli concentrici opportunamente dimensionati che alternano una correzione da vicino ad una da lontano. La particolare geometria di questa lente consente una precisa transizione tra un anello e l'altro per ottimizzare la visione da vicino e da lontano. Lenti Plano Sono per lo più lenti cosmetiche ideate e prodotte per soddisfare necessità estetiche. |
GUIDA ALL'UTILIZZO
DELLE LENTI A CONTATTO MORBIDE Consigli per l'applicazione
Per verificare che la curvatura sia corretta, sistemate la lente sul
dito indice ed osservatene il contorno: se la curvatura del bordo è
continua il verso della lente è corretto, se invece i bordi si
ripiegano verso l'esterno, la lente è capovolta e deve quindi essere
rimessa in posizione corretta. Guardate in controluce la sigla della
lente. Se è leggibile da sinistra a destra sulla superficie esterna.
Come applicare le lenti a contatto
Preparate la lente sul polpastrello dell'indice e avvicinate il più
possibile il viso allo specchio. È possibile scegliere, tra i due
metodi, quello che vi risulta più spontaneo:
Infine rilasciate le palpebre in posizione naturale, ammiccando
delicatamente.
Se la lente non è centrata sulla cornea, appoggiate un dito sulla palpebra chiusa e, con un lieve movimento circolare, spingete la lente verso il centro dell'occhio; se avete eccesso di lacrime, tamponate gli occhi ma non strofinateli; se constatate un difetto nella visione, verificate che la lente destra non sia stata scambiata con la sinistra; se sentite un fastidio anormale, togliete la lente e verificate che non sia rovesciata; se il fastidio persiste, togliete la lente e consultate il vostro specialista. Come rimuoverle
Pulizia quotidiana
La pulizia quotidiana delle lenti a contatto è il primo importante
passo da compiere quando rimuovete le lenti al termine della giornata.
Questo per garantire:
GUIDA ALL'UTILIZZO DELLE LENTI A CONTATTO GAS-PERMEABILI Come indossarle Dopo aver lavato e risciacquato accuratamente le mani:
Come rimuoverle
Prima di rimuovere le lenti lavate con cura le mani. Aprite il
contenitore delle lenti, riempitelo con apposita soluzione
disinfettante, appoggiatelo su superficie piana e ben pulita.
Metodo 1:
Raccomandazioni importanti:
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Per usare in modo corretto e
sicuro le lenti a contatto, occorre eseguire una semplice e corretta
manutenzione che sia in grado di garantire la salute dell'occhio.
Attualmente il mercato offre prodotti per ogni tipologia di lente a
contatto, studiati per garantire efficacia, sicurezza e praticità.
Soluzione fisiologica (soluzione salina) È una soluzione di acqua distillata e cloruro di sodio allo 0,9%. Si utilizza prima di applicare le lenti per togliere ogni traccia residua delle soluzioni usate per la disinfezione. Soluzione conservante Questa soluzione disinfetta e mantiene idratata la lente, rimuovendo ogni contaminazione microbica. Perossidi monofase Sono soluzioni che disinfettano e puliscono in una sola fase le LAC. Le lenti a contatto devono restare immerse nella soluzione per almeno 6 ore e poi possono essere direttamente applicate. Soluzioni uniche Si tratta di liquidi che puliscono le lenti e le disinfettano, nel caso vi rimangano immerse per almeno 4 ore. Poi possono essere direttamente applicate. Enzimi Sono pastiglie che vanno disciolte in soluzione salina o disinfettante. Hanno la proprietà di catalizzare le reazioni chimiche che rompono i legami tra le molecole dei depositi specie se proteici, frammentandoli in più parti che possono poi essere facilmente rimosse tramite sfregamento. Soluzione detergente Rimuove dalla superficie delle lenti a contatto i vari tipi di depositi proteici, lipidici o esterni. Le soluzioni detergenti devono perciò contenere delle sostanze capaci di rendere solubili in acqua i depositi. Lacrime artificiali Sono soluzioni isotoniche a PH neutro, dalle caratteristiche analoghe alle lacrime, che agiscono come un cuscino tra lente e cornea. Si usano quando: la secrezione lacrimale è inferiore alla norma, in condizioni ambientali in cui si ha una disidratazione eccessiva delle lenti morbide, in situazioni di scarso comfort e appannamento delle lenti rigide o gas-permeabili. Il Ministero della Sanità classifica le spese delle LAC e delle soluzioni come interamente detraibili ai fini fiscali per cui vanno conservati scontrini fiscali e fatture rilasciate dall'ottico. |
Le lenti a contatto garantiscono un look al naturale anche per chi soffre di difetti visivi (oggi le lenti a contatto correggono miopia, ipermetropia, astigmatismo, presbiopia). Le lenti a contatto sono particolarmente comode per chi pratica regolarmente un qualsiasi tipo di sport in movimento. Le lenti a contatto non deformano le dimensioni delle immagini e non limitano il campo visivo (perciò sono particolarmente consigliate nella guida). |
Prima di iniziare ad utilizzare le lenti a contatto far accertare l’assenza di controindicazioni da parte del medico oculista. Effettuare visite periodiche di controllo per verificare la salute dei tessuti oculari. Seguire le regole di utilizzo indicate dall’ottico contattologo e contenute nel foglietto illustrativo del prodotto acquistato. Effettuare una corretta disinfezione e pulizia delle lenti a contatto con prodotti adeguati alla tipologia di lenti utilizzate (eccetto che per le giornaliere che vengono indossate alla mattina e gettate alla sera e per le lenti ad utilizzo continuativo notte e giorno). Rispettare i tempi di porto (utilizzo della lente) indicati dall’ottico contattologo per il tipo di lenti utilizzate. |
Le Lenti a
contatto per lo sport
Comode per lo sport, consigliate per la perfetta visione periferica, le LAC sono le piccole compagne ideali per chi vuol vivere l'attività fisica in piena libertà.
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Le LAC
29 domande per 29 risposte 1. Posso continuare a indossare le lenti disposable fin quando le sopporto, anche oltre il tempo d'uso indicato? No, una volta aperta la confezione le lenti devono essere sostituite entro il periodo indicato. 2. Qual è il tipo di LAC migliore per me? I tipi di LAC sono tanti: si differenziano per materiali utilizzati, idrofilia, tipo di correzione, modalità e tempo d'uso. Per trovare la LAC idonea per il vostro occhio e che più soddisfa le vostre esigenze è opportuno che rivolgiate al vostro ottico di fiducia. 3. Posso nuotare con le LAC? Sì, ma si consiglia l'uso la maschera o gli occhialini per il nuoto. Infatti, le lenti rigide/gas permeabili potrebbero, in caso di movimenti bruschi fuoriuscire mentre quelle morbide entrando in contatto con l'acqua della piscina o del mare che potrebbero contaminarsi. 4. E dormire? Si possono indossare le LAC anche quando si dorme senza alcun pericolo solo se le lenti sono del tipo "a porto prolungato" o" a porto flessibile" e soltanto dopo che accurati controlli del vostro contattologo. hanno confermato la fattibilità. 5. E se mi addormento per qualche ora mentre indosso le LAC? Se occasionalmente ci si addormenta per qualche ora con le lenti a contatto non succede nulla di grave: conviene non appena possibile rimuoverle avendo l'accortezza di mettere alcune gocce di umettante prima di toglierle. 6. Posso fare la doccia con le lenti a contatto? È possibile ma è bisogna avere l'accortezza di tenere gli occhi chiusi mentre si fa la doccia in quanto potrebbero inavvertitamente venire a contatto con sapone o con shampoo. 7. E fare sport? Le LAC sono le compagne ideali per chi fa sport. Offrono una visione periferica ottimale, sono pratiche e stabili. 8. E prendere il sole? Si può, ma è sconsigliato. Nel caso ci si trovasse in condizioni di doverlo fare sarebbe opportuno indossare degli occhiali da sole per proteggere gli occhi e ridurre la disidratazione delle LAC. 9. Per quanto tempo posso conservare le LAC dopo che ne ho aperto la confezione? Per il periodo di durata delle LAC, indicato dal produttore o dal suo contattologo. 10. Se non uso le LAC tutti i giorni posso usarle per un periodo più lungo di quello consigliato? Sarebbe meglio di no, la durata della lente a contatto va considerata in base alla data d'apertura della confezione e non in base la reale periodo di utilizzo della lente. 11. Esistono LAC che possono cambiare il colore ai miei occhi? Si, sono le LAC cosmetiche. Esse presentano un'area colorata in corrispondenza della porzione iridea sottostante in grado di modificare il colore dell'occhio. 12. Se non indosso le lenti a contatto tutti i giorni posso usarle anche dopo la data di scadenza? No, sarebbe meglio di no, la durata della lente va considerata in base alla data d'apertura della confezione. e non in base al reale periodo di utilizzo delle lenti. 13. Perché quando viaggio in aereo e indosso le LAC provo fastidio agli occhi? Perché in presenza di aria condizionata a ventilazione diretta le lenti tendono a disidratarsi maggiormente determinando così una sensazione di fastidio. 14. Come posso evitarlo? Utilizzando alcune gocce di umettante. 15. Qual è il modo migliore per conservare le lenti? E' opportuno consultarsi col proprio ottico di fiducia per farsi indicare i prodotti migliori. in base alla tipologia delle lente a contatto e del film lacrimale. 16. La lente si può perdere nell'occhio? No, non è possibile. 17. come faccio a sapere quando è il momento di cambiarle? Basta seguire le indicazioni date dal suo contattologo e i mancanza di queste da quelle indicate dal produttore. 18. Possono provocarmi dei danni? No, le LAC non danneggiano l'occhio a meno che non se ne faccia un uso sconsiderato e senza rispettare le normali regole di igiene. Basterà seguire le indicazioni e i consigli del vostro ottico e seguire la corretta manutenzione per avere il massimo della sicurezza. 19. Da che età si possono indossare le LAC? Dai sette anni i parametri contattologici del bambino sono sovrapponibili a quelli di un adulto. Per particolari patologie le LAC possono essere prescritte anche ai neonati. 20. Sono astigmatico. Posso usare le LAC? Certo! Per correggere l'astigmatismo sono disponibili sia Lenti Morbide che Rigide. 21. Sono presbite. Posso usare le LAC? Certo, oggi sono disponibili diversi tipi di LAC adatte a correggere la presbiopia. 22. Sono ipermetrope posso usare le LAC? Certo, le lenti a contatto correggono senza alcun problema ipermetropie anche elevate. 23. Se ho gli occhi arrossati posso indossare le LAC? E' preferibile non indossare lenti a contatto quando gli occhi sono stanchi e arrossati. 24. E se la lente si perde nella parte posteriore dell'occhio? È una paura infondata, in quanto da un punto di vista anatomico non è possibile che questo accada. 25. E se sbaglio e le metto al contrario? Oggi molte lenti a contatto hanno un segno d'inversione che facilita il riconoscimento del diritto e del rovescio della lente. Comunque se si dovesse indossare una LAC al contrario una sensazione di fastidio ci avvertirà dell'errore. Basterà togliere la lente, rivoltarla sciacquarla e rimetterla nuovamente. 26. Quali sono i prodotti più adatti per detergere e conservare le mie LAC? Le soluzioni vanno scelte in base al tipo di LAC usata e alla composizione della lacrima del portatore. Seguite i consigli del vostro ottico e gli conosce sia la lente che vi ha consigliato che le caratteristiche del vostro occhio. 27. Posso riutilizzare la soluzione in cui avevo conservato le LAC ? No! La soluzione è efficace per la detersione e la corretta conservazione delle lenti solo per una volta. 28. I flaconi delle soluzioni sono sempre molto ingombranti, c'è un sistema più comodo? Esistono delle soluzioni che vengono vendute in formati particolari, ideati appositamente per il viaggio. 29. Mio figlio che ha nove anni è sempre in movimento e ama praticare diversi tipi di sports. quali lenti mi consigliate? Il miglior consiglio è quello che può dare un esperto valutando il caso specifico. Anche in questo caso, la scelta migliore è rivolgersi ad un oculista e ad un contattologo. |
Guardando il mondo costruisco
me stesso
La personalità di ognuno li noi prende forma durante tutta la nostra vita attraverso un insieme di processi che ci forniscono dati ed informazioni, tutto ciò è la percezione. Gli individui esplorano il mondo attraverso i processi cognitivi, che sono formati dalla percezione, dalla memoria e dall'apprendimento; il primo di questi utilizza i sensi per far interagire l'individuo con l'ambiente circostante. La percezione ci permette di cogliere i messaggi per poterli trattenere con la memoria e poterli utilizzare attraverso i processi di apprendimento. Solo successivamente verranno richiamati attraverso il pensiero ed espressi nei loro contenuti attraverso le emozioni. Ricerche psicologiche hanno determinato che oltre l'ottanta per cento della percezione avviene attraverso il sistema visivo. Grazie alla vista noi attingiamo ad un dato, lo interiorizziamo e, attraverso gli altri processi cognitivi, lo mettiamo a disposizione della nostra attività psichica per essere richiamato secondo le necessità e le circostanze. Attraverso la vista noi prendiamo coscienza di tutto quanto è esterno al nostro corpo e lo rendiamo "nostro" creando un serbatoio di dati. Possiamo quindi affermare, che la maggior parte di quello che siamo (per quanto riguarda il carattere, la personalità, i gusti personali….) è composta in gran parte da quello che vediamo, e che abbiamo visto, intorno a noi fino a questo momento. |
Tutto iniziò con una cellula
sensibile alla luce, in grado di capire la differenza tra chiaro e
scuro. L'avventura dell'occhio nell'universo dell'evoluzione ha
infatti inizio circa 800 milioni di anni fa. Da questa cellula
sarebbero derivati nel corso di oltre 400 mila generazioni, tutti i
dispositivi visivi attualmente in dotazione agli esseri viventi,
compreso l'uomo. Ogni animale ha poi sviluppato metodiche di visione
diverse, in base alle proprie esigenze.
L'OCCHIO UMANO Cornea E' una struttura anatomica trasparente, avascolare, ricca di terminazioni nervose e rappresenta la principale componente ottica del sistema oculare. Presenta cinque strati, di cui quello più esterna, l'epitelio, è costituito da cinque, sei strati di cellule di diverso spessore. Cristallino E' costituito da una piccola lente membranosa biconvessa dello spessore di circa 3,6 mm. Ha la funzione di correggere la vergenza focale quando si osservano oggetti posti a distanze diverse dall'occhio. Umore acqueo E' il liquido contenuto nella camera anteriore dell'occhio, fra cornea iride e cristallino. Ha il compito di mantenere la tensione interna dell'occhio entro determinati valori. Iride E' una membrana pigmentata posta dietro la cornea e anteriormente al cristallino. , presenta un foro centrale (pupilla). Ha la funzione di regolare la quantità di luce che penetra nell'occhio. Uvea o tonaca vascolare L'uvea è una membrana a struttura vascolare formata dalla coroide, dal corpo ciliare e dall'iride. Corpo vitreo Tra la retina e il cristallino, è' composto da una sostanza gelatinosa trasparente e ha la funzione di mantenere la retina aderente all'epitelio pigmentato. Retina Membrana sensibile, suddivisa in tre porzioni: lo strati pigmentato, lo strato vascolare, lo strato formato dalle fibre nervose e dai fotorecettori (6 milioni di coni e 120 di bastoncelli). Quando l'immagine focalizzata dell'oggetto visto cade sulla retina, si verificano eventi di carattere fisico, chimico e elettrico e, attraverso il nervo ottico, l'informazione raggiunge la corteccia visiva dove viene corretta e elaborata. |
Accomodazione (capacità
accomodativa): processo di modificazione della forma del
cristallino, che avviene per mettere a fuoco oggetti posti a distanza
ravvicinata.
Ametropia: vizio refrattivo nel quale l'occhio, quando è in stato di riposo, non focalizza l'immagine sulla retina determinando le condizioni di miopia, ipermetropia o astigmatimo. Astigmatico: chi ha problemi di astigmatismo. Astigmatismo: vizio refrattivo nel quale i raggi luminosi provenienti da un oggetto lontano non vengono messi a fuoco in un solo punto; nella maggioranza dei casi dovuto ad una forma non sferica della cornea. Campo Visivo: ampiezza dell'area visibile dall'osservatore che viene percepita senza muovere gli occhi. Cornea: parte anteriore e trasparente del bulbo oculare. È collocata davanti alla pupilla e all'iride ed è il più importante mezzo rifrattivo dell'occhio. Cristallino: "lente" situata dietro l'iride e la pupilla che, modificando la sua forma permette, la visione da vicino. Emmetropia: condizione refrattiva di un occhio normale, dove le immagini di un oggetto lontano vengono messe a fuoco sulla retina. Film lacrimale: pellicola fluida e trasparente, che viene distribuita sulla superficie dell'occhio con l'ammiccamento (la chiusura della palpebra). Gaspermeabile: di corpi e materiali che possono essere attraversati da sostanze gassose. Idrofilia: capacità d'assorbire l'acqua. Idrogel: sono polimeri che assorbono e inglobano acqua all'interno della loro struttura molecolare, per questo detti anche idrofili. Ipermetrope: chi ha problemi di ipermetropia. Ipermetropia: vizio refrattivo dell'occhio per cui le immagini si formano in un punto situato oltre la retina, con conseguente visione sfocata degli oggetti vicini e lontani. Iride: sottile diaframma contrattile, variamente colorato, posto dietro la cornea e davanti al cristallino, che presenta un'apertura centrale (pupilla). LAC: acronimo di Lenti A Contatto. Lenti a porto prolungato: lenti a contatto che si possono portare consecutivamente per un certo numero di giorni senza essere rimosse prima di dormire. Miope: chi ha problemi di miopia. Miopia: vizio refrattivo per cui l'immagine si mette a fuoco in un punto anteriore alla retina, sicché gli oggetti lontani appaiono sfocati. Miopia progressiva: viene detta così, in modo comune e poco preciso la miopia caratterizzata da una crescita continua. Polimerizzazione: processo in cui piccole molecole di monomero si uniscono in lunghe catene polimeriche, dando luogo luogo alla nascita del polimero, struttura complessa che può avere anche proprietà molto diverse da quelle dei suoi compenenti. Presbiopia: perdita progressiva della capacità accomodativa, dovuta alla diminuzione dell'elasticità del cristallino con l'avanzamento dell'età. E' caratterizzata dall'incapacità di mettere a fuoco gli oggetti vicini. Presbite: chi ha problemi di presbiopia. Pupilla: foro centrale dell'iride che permette il passaggio della luce e funge da diaframma. La dimensione del foro pupillare è determinata da vari fattori, fra cui il più importante è certamente l'intensità luminosa. Retina: strato più interno dell'occhio costituito da tessuto nervoso. Trasforma le immagini in impulsi nervosi che vengono trasferiti al cervello mediante il nervo ottico. Sclera: parte bianca dell'occhio, ricca di fibre connettivali ed elastiche che, insieme alla cornea, costituisce l'involucro esterno del globo oculare. Soluzione: in ottica si indica un prodotto per la conservazione e il risciacquo delle LAC. Visione periferica: è la visione percepita dall'osservatore ai lati dell'elemento oggetto della visione principale. È quella percezione che generalmente viene definita "la coda dell'occhio". |